Scuole private a Torino e provincia
Tra le scuole private a Torino, nel nostro capoluogo di provincia, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta, ma sinceramente quante riescono ad aiutare gli studenti a raggiungere i loro obbiettivi? Analizzando i dati che arrivano dall’Istituto Nazionale di Statistica, non c’è da stare molto allegri: secondo i loro studi, infatti, più del 30% degli studenti di scuole superiori, lascia gli studi prima del diploma.
Senza andare troppo nei dettagli, è famosa la difficoltà che hanno gli adolescenti nel rimanere concentrati sul proprio corso di studi, fino ad arrivare ai fatidici esami di stato, evitando, in qualche modo, di lasciarsi distrarre e lasciando perdere le cattive compagnie.
In una delle più famose scuole private a Torino, il Centro Studi Omnibus, tutti gli studenti sono messi al centro delle attenzioni del corpo insegnanti, con il solo scopo di fornire a loro l’aiuto necessario al superamento degli esami. Insegnare una materia, vuol dire trasmettere la conoscenza ed aumentare la fiamma del sapere che in ogni giovane mente arde, dovrebbe essere il principale compito di un docente ben preparato, amante del suo lavoro. Soprattutto negli istituti del secondo ordine di studi, questa passione, spesso viene a mancare a discapito della qualità dell’insegnamento. Questo inevitabilmente porta il giovane studente estremamente influenzabile a chiedersi: “Perché impegnarsi nello studio, quando neanche al mio insegnante interessa?”. Da qua l’aumento delle percentuali di abbandono degli studi, di cui vi abbiamo parlato all’inizio.
Ma una soluzione possibile c’è ed è accessibile facilmente da parte di tutti. Laddove vostra figlia o vostro figlio mostri gli inequivocabili segni di insofferenza verso la scuola pubblica, è perfettamente inutile insistere. Bisogna pensare una strategia alternativa che sposti l’attenzione dell’allievo alla scuola, che lo spinga a considerare il contesto scolastico educativo sotto una luce nuova. Il cambiamento radicale dell’ambiente di apprendimento spesso può essere foriero di un nuovo spirito di curiosità verso la scoperta di quello che può svelare una materia anche se particolarmente difficile ed ostica. Il detto :” non importa cosa si dice, ma come lo si dice” è alla base della filosofia della comunicazione e la colpa non sempre è tutta dello studente che non ha voglia di studiare. Certe volte serve che anche gli insegnanti si prendano le proprie responsibilità, ma diversamente di quello che avviene nelle scuole private a Torino, questo non è mai vero per la scuola pubblica.